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Niera

I NIERA sono un gruppo formatosi ad Ittiri (SS) nel 2012. I loro brani sono caratterizzati dall’uso della lingua Sarda nella variante Logudorese, proposti con un pop-rock raffinato, tralasciando i richiami diretti alle sonorità tipiche dell’isola ma mettendo in risalto la lingua attraverso la ricerca accurata di suoni e stili. Il “culto” della lingua sarda attraverso la veste musicale, ricercando sonorità originali e mai scontate, è uno degli scopi fondamentali della band. L’intento è quello di elevarla alla massima potenza, di sottolineare e valorizzare la musicalità già fortemente propria dell’idioma per secoli rimasto fermo alla letteratura e alla poesia o ai canti popolari tipici della tradizione. Solo relativamente di recente, la lingua Sarda, ha iniziato a prendere piede anche nella musica più fruibile e accessibile anche a chi sardo non lo è o non conosce la Sardegna sotto questo determinato aspetto. Uno dei propositi è quello di trasformare completamente il concetto di “musica sarda” come lo si è inteso fino ad oggi. La lingua sarda può vestire diversi abiti, e tutti con la stessa imparagonabile dignità, senza perdere importanza o essere meno credibile. Ecco, l’intento dei NIERA è proprio questo, vestire il sardo di mille sfumature differenti, distanziarlo da ciò a cui è stato sempre associato e renderlo ancora più ricco, prezioso e soprattutto accessibile, anche dove era impensabile potesse essere riconosciuto!

Ogni componente proviene da esperienze musicali differenti che hanno arricchito ulteriormente la produzione artistica del gruppo con sfumature e caratteristiche particolari. Il background musicale di ogni componente spazia dalla musica “sarda” a quella internazionale, permettendo di cogliere particolari che vanno ad aggiungere originalità ad ogni creazione.

L’album “NIERA” è composto da 10 brani: No est Fatzile, la prima di questo preziosissimo lavoro racchiude in sé un po’ tutto il senso del “racconto” che attraverso l’ascolto, brano dopo brano, viene rivelato. Un racconto  tessuto su una trama a tratti ancestrale, con richiami alla mitologia sarda come in Jana, dove musica e testo ci fanno immergere in un mondo antico, fatato ma ancora presente. Il terzo brano è Terra de Sole, un inno alla nostra meravigliosa terra dove ci siamo concessi l’unico intermezzo che richiama alle sonorità tipiche della tradizione della musica Sarda. Si prosegue con Tue Chie Ses dove si parla dell’eterna lotta tra l’amore per la propria donna e l’amore per la musica, l’eterno dilemma che affligge ogni musicista. L’ascoltatore viene accompagnato nell’evolversi della storia con note a tratti dolci e pacate come in Dansana, dove riecheggiano lo stupore e la meraviglia dei bambini, a note più dure e schiette con Vida, brano rock fortemente introspettivo e riflessivo. Die è una ballata dal testo quasi “liberatorio” che parla dell’attesa del giorno nuovo. Die fa da contrappeso al testo e alle sonorità cupe di Umbras dove la paura del baratro e della notte vengono accompagnate da sonorità quasi Metal. Ma non mancano anche excursus eleganti e geniali ispirati allo stile  “bossanoviano” che accompagnano un delicato messaggio d’amore di una madre verso un figlio, come in Amore e anima. L’ultimo pezzo, Lughe de triulas, chiude l’album e il racconto che a tratti parla di un amore complicato a tratti semplicemente della vita in generale, lasciando aperta la porta per una prossima ed entusiasmante storia da narrare. C’è un velo di malinconia che viene spazzato via dalla voglia di riscatto e dalla speranza che emerge per tutto il percorso, arricchito e valorizzato dalla magistrale interpretazione vocale di Luca Mascia. I testi sono di Salvatore Chessa e Alessandro Damini (ex chitarrista della Band), mentre gli arrangiamenti musicali sono frutto di accurata ricerca e sperimentazione di tutti gli altri componenti.
Membri:
Gianluca Mascia (Voce)
Antonio Baldino (Chitarre)
Salvatore Chessa (Chitarre)
Antonio Faedda (Tastiere)
Angelo Pinna (Tastiere)
Alberto Santoru (Batteria)
Piero Cossu (Basso)
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