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Luzzatto Fegiz tra gli “Stellati” della 32^ Edizione!

Confermata nella giuria “Stellata” della finale di Sanremo Rock la presenza di Luzzatto Fegiz, istituzione televisiva e giornalistica della critica musicale.

 

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dello statistico Pierpaolo Luzzatto Fegiz, debutta nel programma radiofonico di Rai Radio 1 nel 1969 Per voi giovani.

Collabora con il Corriere della Sera fin dal 1971, quando fu assunto dal direttore Giovanni Spadolini, occupandosi delle notizie discografiche e di critica musicale; per il quotidiano segue da decenni, come inviato, il Festival di Sanremo.

Negli anni ha ricoperto diversi ruoli, da personaggio televisivo (Mister Fantasy, 1981/84) e giudice in vari programmi (come Music Farm su Rai 2), a direttore della casa editriceSperling & Kupfer.[1]

Dal 2012 porta in scena nei teatri italiani lo spettacolo da lui scritto e recitato Io odio i talent show, per la regia di Maurizio Colombi, basato sulle difficoltà di un critico musicale nell’era digitale e dei talent show.[2] Dal one man show è stato tratto un omonimo libro, pubblicato dalla Guido Veneziani Editore.

Il giorno del suo settantesimo compleanno, il 12 gennaio 2017, è stata pubblicata per la Hoepli la sua autobiografia Troppe zeta nel cognome, il cui titolo è tratto da una frase pronunciata negli anni novanta da Pippo Baudo, che ne ha curato la prefazione.[3]

L’attività di autore musicale[modifica | modifica wikitesto]

Come autore, nel 1982, con lo pseudonimo di Faffner, ha scritto il testo del brano L’oracolo di Delfi, inciso da Giuni Russo, e incluso in Vox (1983). Il brano, oltre ad ispirarsi al famoso omonimo oracolo, tra i più importanti dell’antica Grecia, contiene diverse citazioni di Socrate, in lingua greca, di Erodoto e di Freud. Un anno dopo, la collaborazione con la cantautrice è proseguita; ha scritto insieme a lei il testo del brano Una sera molto strana, incluso in Mediterranea (1984). La canzone, dallo stile raffinato, mette in luce le potenti doti vocali della cantante. All’interno del testo viene citata la città di Danzica, famosa per la sua lunga e articolata storia.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Tenco. Morte di un cantautore, Milano, Gammalibri, 1976. ISBN non esistente
  • Io odio i talent show, Milano, Guido Veneziani Editore, 2012. 978-88-905550-4-6
  • Lucio Dalla: primo tempo, Milano, RCS Mediagroup, 2012. ISBN non esistente
  • Troppe zeta nel cognome, Milano, Hoepli, 2017. 978-88-203782-8-8

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mario Luzzatto Fegiz, Trieste.Com. URL consultato il 29-7-2009.
  2. ^ Io odio i talent show, Fegiz debutta a teatro, in Corriere della Sera, 22 aprile 2012. URL consultato il 17 febbraio 2017.
  3. ^ Aldo Cazzullo, Luzzatto Fegiz, l’autobiografia. Storie e cattiveria in musica, in Corriere della Sera, 17 gennaio 2017. URL consultato il 17 febbraio 2017.

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